Fra Felice Centini

 

Nacque in un paese nei pressi di Ascoli Piceno nel 1562 e fu frate minore conventuale. Diventò cardinale con il papa Paolo V. Ascoli festeggiò questa nomina con grandi manifestazioni di piazza, soprattutto perché egli si era sempre mostrato molto legato a questa città. Fu rettore del Collegio romano di San Bonaventura (di cui nel 1629 sarà nominato cardinale protettore), procuratore generale, consultore del Sant’Uffizio. Fu anche apprezzato predicatore e teologo. Qualche voce malevola lo accusò di opportunismo: pur di non procurarsi un nemico preferiva far buon viso a dieci presunti amici, si diceva. Qualcuno pensò che poteva essere considerato papabile dopo la morte del papa, ma questa scelta di rimanere nell’ombra, di non schierarsi, non piacque al collegio cardinalizio. Per di più era troppo protetto dalla Spagna. Una sua quasi  inspiegabile latitanza è quella che lo ha visto assente durante i processi di Galileo, forse perché non capì fino in fondo la gravità del processo e l’assurdità della condanna. Negli ultimi anni della sua vita fu impegnato solo ad accumulare denaro e beni di ogni tipo per sé e la sua famiglia. Morì a Macerata il 1641