Sisto V

Nato nel 1520 nella famiglia molto povera di un vignaiolo, Sisto V, al secolo Felice Perotti, cominciò a lavorare molto presto come guardiano di pecore. Si dice che abbia incontrato per caso un frate che apprezzò la sua intelligenza brillante e lo invitò a entrare in un convento francescano dove avrebbe potuto studiare.
Vestì l’abito di frate minore conventuale, fu sacerdote, professore di Teologia, grande predicatore, inquisitore apostolico per Venezia e procuratore generale dell’Ordine. Pio V, che lo aveva conosciuto personalmente, lo volle cardinale. Nel 1585 diventò papa.
Si impegnò nella lotta contro la corruzione usando metodi molto severi tanto da ricorrere anche alla pena di morte. Fra Giuseppe lo dipinge con l’indice e l’espressione del volto che sembrano ammonire il mondo.
Sotto il suo pontificato l’arte ebbe continui stimoli e protezione: fu restaurata la casa di Loreto, fiorì la Roma rinascimentale; fu costruito l’acquedotto che portò a Roma l’acqua Felice; furono costruite le grandi arterie che univano alcune piazze poste ai punti estremi della città in cui furono issati quattro antichi obelischi; furono costruiti palazzi, chiese; architetti, pittori, scultori trasformarono la città in un’unica opera d’arte coordinata e coerente; la claritas, lo splendore della bellezza raggiunse vicoli, strade, piazze, interni ed esterni delle costruzioni. Roma con lui non fu più la stessa.
Si racconta che…
Durante il papato di Gregorio XIII, il futuro Sisto V cominciò a coltivare il
desiderio di diventare papa. C’è un episodio, forse leggendario, che riguarda la sua elezione. Egli sapeva che i cardinali lo avrebbero votato solo se si fosse mostrato debole e quindi incapace di ostacolare la corruzione dilagante. Così si finse malato: camminava curvo, guardando sempre a terra e aiutandosi con un bastone, mostrando diversi acciacchi. Considerato innocuo, fu eletto papa, ma la sera stessa intonò il Te Deum di ringraziamento
con una voce forte e sicura guardando verso l’alto. A chi gli chiese il perché di questa trasformazione miracolosa, egli rispose: “Prima cercavo a terra le chiavi del Paradiso, ora che le ho trovate posso guardare il Cielo”