


Beato Zaccaria di Roma

Mentre nel 1209 era a Roma per la presentazione della Regola al papa, San Francesco girava per le vie della città e predicava. I romani non lo capirono. Certo il Santo non si accorse che c’era un giovane che lo ascoltava incantato al punto che decise di chiedergli di entrare tra i suoi frati. Era Zaccaria. Intanto il Concilio Lateranense aveva approvato la Regola e San Francesco ad Assisi convocò subito il Capitolo. Era arrivato il momento di partire e Zaccaria fu mandato in Spagna. La divisione in province rese necessario il suo spostamento nel Portogallo. Purtroppo la diffidenza del popolo gli creò problemi che sembravano irrisolvibili: non aveva nessun documento, non conosceva la lingua, la povertà del suo saio faceva temere la sua appartenenza agli eretici. Zaccaria decise di rivolgersi alla regina che non ebbe difficoltà a credere in lui dopo aver fatto esaminare da alcuni dotti la sua vita, la sua Regola, la ragione per cui era venuto. La regina chiese al re di accoglierlo e di aiutarlo a trovare una dimora. Zaccaria ebbe una chiesetta alla quale fu aggiunta una piccola abitazione. Qui farà il suo noviziato un giovane che veniva da Lisbona, Antonio da Padova.
Dopo qualche anno, con l’aiuto della sorella del re, Sancia, aprì un altro convento dedicato a Santa Caterina144. La stessa principessa trasformò in convento anche il suo palazzo, lo arredò adeguatamente e invitò i frati a occuparlo.
Zaccaria pregava ed esercitava le virtù francescane: tutta la comunità dei frati lo seguiva e tutto il popolo lusitano lo amava. Morì verso il 1249.
Si racconta che…
Una volta, nel convento di Santa Caterina, a Zaccaria e ai frati erano rimasti solo due pani. Zaccaria li invitò a pregare e a sedersi comunque alla mensa. Quando tutti erano seduti, qualcuno bussò alla porta: era un giovane bellissimo che chiese del padre guardiano. Zaccaria lo accolse e quel giovane che era un angelo gli lasciò tanti pani di un sapore straordinario. Gli avanzi furono conservati come reliquie e donati a persone devote.
Si racconta che…
C’era un uomo che aveva ascoltato in chiesa la predica di Zaccaria. Subito dopo andò dal Santo e gli confessò che non riusciva a credere nella presenza reale di Gesù nell’Ostia consacrata. Zaccaria gli parlò a lungo senza ottenere nessun cambiamento. Allora gli disse: “Vieni domani mattina in Chiesa e partecipa alla Messa con tutta la fede possibile. Dio troverà la maniera giusta per parlare al tuo cuore”. Zaccaria pregò tutta la notte. Il giorno dopo al momento della consacrazione l’Ostia si trasformò in carne.
Naturalmente ogni dubbio di quel fedele scomparve
- Presentazione
- La chiesa e il convento di San Sebastiano
- Fra’ Giuseppe e i francescani a Gravina
- Il racconto del poema francescano di fra Giuseppe
- L’albero francescano
- Prima parete – canto lunette 1-3
- Prima parete – canto lunette 4-6
- Seconda parete – canto lunette 7-9
- Seconda parete – canto lunette 10-13
- Terza parete – canto lunette 14-16
- Terza parete – canto lunette 17-19
- Quarta parete canto