Beato Giunipero (Ginepro)

 Fra Giunipero vestì l’abito di frate laico semplice nella provincia di Napoli. Come infermiere o speziale fu mandato a Gerusalemme nel convento del monte Sion. Il padre guardiano non aveva bisogno dei suoi servizi e Giunipero sconsolato decise di imbarcarsi alla prima occasione per tornare in Italia. Nell’attesa raccolse tante reliquie per portarle con sé al ritorno. In quei giorni i musulmani condannarono al rogo un convertito al Cristianesimo. In fra Giunipero nacque il desiderio struggente di essere martirizzato per aver confessato la sua fede. Si recò dove il martire era stato bruciato e raccolse alcuni pezzi delle ossa come reliquie. Una domenica entrò segretamente nella moschea dei mori. Vedendolo entrare così sicuro di sé, i mori pensarono che volesse convertirsi ma egli confessò di essere cristiano e che, per nessuna ragione, avrebbe rinunciato alla sua fede. Quelli lo cacciarono con minacce e percosse. In seguito il Beato tornò nella moschea e quelli gli imposero ancora di rinnegare la sua fede altrimenti sarebbe stato condannato a morte. Giunipero dichiarò ancora di essere cristiano e, mentre i mori gridavano vendetta, il Cadì lo colpì con una scimitarra e poi fece bruciare il suo corpo