San Diego di Alcalà

Diego nacque in Spagna nel 1400. Non si sa nulla della sua famiglia e dei suoi primi anni. In gioventù visse da eremita vicino al paese nativo.
Entrò poi in un convento francescano e come fratello laico si occupò di umili lavori per la comunità. Nel 1441 fu mandato in una missione nelle Canarie e cinque anni dopo fu promosso guardiano del convento di Fuerteventura. Gli indigeni accettavano il suo modo di presentare il Cristianesimo e lo seguivano. I colonizzatori spagnoli lo osteggiavano perché temevano la sua opera di civilizzazione che tendeva a unire quei popoli e a porre ostacoli alla loro sottomissione. Diego tornò in Spagna e nel 1450 raggiunse Roma per il Giubileo e per la canonizzazione di Bernardino da Siena. Nell’estate arrivò la peste e il papa e la curia fuggirono dalla città, in cui regnava ormai il caos. Fra Diego rimase accanto ai confratelli appestati nel convento dell’Aracoeli e cercò di organizzare distribuzioni di viveri ai poveri. Tornato poi in Spagna, ricominciò a servire varie comunità fino alla morte nel convento di Alcalá de Henares, nel 1463.
L’affresco di fra Giuseppe racconta una leggenda che spesso è attribuita anche ad altri santi. Diego, che aveva il compito di cucinare per i poveri  e per gli altri frati, quotidianamente parlava con Dio. Una volta fu elevato al cielo e gli angeli prepararono il pasto al suo posto. Sullo sfondo un angelo svolazzante porge un vassoio all’altro che deve servirlo.
La voce sui prodigi che lo vedevano protagonista si diffuse. Papa Sisto v lo proclamò santo nel 1588